Depressione postpartum: un nemico invisibile che colpisce il cuore della maternità

Depressione postpartum: un nemico invisibile che colpisce il cuore della maternità

Non è solo tristezza, è un disturbo vero e proprio che colpisce fino al 12% delle neomamme. La depressione postpartum ha finalmente ottenuto il riconoscimento clinico come patologia a sé stante, con caratteristiche specifiche che vanno ben oltre il cosiddetto "baby blues".

La sua origine non va cercata tanto negli ormoni, quanto nel peso emotivo e sociale della maternità: stress, isolamento, difficoltà relazionali o precedenti episodi depressivi sono fattori che aumentano il rischio.

I sintomi sono numerosi e spesso sottovalutati: stanchezza cronica, senso di colpa, apatia verso il neonato, insonnia non legata alle poppate, ansia intensa fino a fobie impulsive. È fondamentale non confonderla con la psicosi puerperale, molto più rara ma estremamente pericolosa.

La buona notizia? Se riconosciuta e trattata presto, può essere affrontata con successo. La psicoterapia, in particolare quella centrata sull’identità materna e il legame madre-bambino, è spesso sufficiente. In alcuni casi si può valutare il supporto farmacologico.

Non si tratta solo del benessere della madre, ma anche del corretto sviluppo emotivo del bambino. Per questo è fondamentale non sottovalutare i segnali e chiedere aiuto. La maternità non dovrebbe mai essere vissuta nella solitudine del dolore.

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