Studio choc: farmaci dimagranti e rischi per reni e pancreas! #GLP1 #Salute

Studio choc: farmaci dimagranti e rischi per reni e pancreas! #GLP1 #Salute

Semaglutide e tirzepatide rappresentano una rivoluzione nel trattamento dell’obesità, del diabete di tipo 2 e delle complicanze cardiovascolari, offrendo benefici che spaziano dalla perdita di peso significativa alla protezione cardiovascolare e neurologica, con evidenze di riduzione del rischio di Alzheimer e dipendenze. Tuttavia, il loro uso richiede un approccio clinico attento a causa dei potenziali rischi per pancreas e reni. Il rischio di pancreatite, sebbene raro e dibattuto (con studi contrastanti che ne ridimensionano l’incidenza), necessita di monitoraggio attraverso esami del sangue e attenzione ai sintomi, specialmente in pazienti con storia di pancreatite o calcoli biliari. Per i reni, il rischio di danno acuto è spesso legato alla disidratazione indotta da effetti gastrointestinali, ma può essere gestito con un’adeguata idratazione e controlli regolari della funzione renale, come creatinina e GFR, soprattutto in pazienti con CKD preesistente. Parallelamente, entrambi i farmaci mostrano un effetto nefroprotettivo a lungo termine, riducendo la progressione del danno renale in pazienti diabetici, un aspetto che li rende strumenti preziosi in ambito terapeutico. Per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi, è fondamentale una terapia personalizzata, con screening iniziali per identificare pazienti a rischio e un follow-up regolare per monitorare eventuali effetti collaterali. In questo modo, semaglutide e tirzepatide possono essere utilizzati in sicurezza, consolidando il loro ruolo come farmaci innovativi nella gestione di obesità e diabete, con un impatto positivo sulla qualità di vita e sulla prevenzione di complicanze a lungo termine.

Read more

Privacy Policy | Cookie Policy